Sin da piccoli, siamo stati costantemente rimproverati da mamma e papà in merito all'ordine delle nostre cose. Frasi come "Sei disordinato" oppure "nella tua camera non si può nemmeno entrare" molti di voi le avranno ascoltate più di una volta.
Eppure, se siete davvero disordinati, da oggi avete un motivo in più per rallegrarvi. Sembra infatti che il caos nella propria vita sia sinonimo di genio e di creatività e che le idee vincenti e innovative nascano proprio da questo "apparente difetto" dell'uomo.
Davide Algeri, psicoterapeuta, sostiene che ""le idee più geniali scaturiscono spesso dal disordine, che ci permette di uscire degli schemi mentali e di cambiare prospettiva".
Concetto ribadito anche da Francesco Rovetto, ordinario di psicologia dell'Università di Pavia che, in un'intervista al famoso quotidiano "Corriere della Sera", sostiene che "il disordinato nel proprio disordine, è come se si sentisse a casa. Il disordine gli è indispensabile per ritrovare gli oggetti e non è intercambiabile come avviene nel caso degli ordinati, la cui logica è rigidamente legata a lettere, numeri, colori o date".
Attenzione perchè poi subentra un altro fattore di particolare importanza: che cos'è per te il disordine? Eh si, perchè il concetto di disordine è piuttosto soggettivo: ciò che può dare l'impressione di un ambiente caotico per una persona non lo è affatto per un'altra.
Questo problema, di solito, subentra nel rapporto di coppia dove la convivenza tra marito e moglie spesso genera contrasti per le differenti abitudini dell'uomo o della donna. "Di solito l'ordinato giudica male il disordinato e si sente superiore" spiega ancora Francesco Rovetto "il suo trionfo avviene quando riesce a mettere le mani sul disordine del coniuge e pensando che l'ordine sia il bene e il disordine il male procede nella sua crociata e pretende perfino ringraziamenti".
Chissà quanti di voi avranno sorriso a questa realistica descrizione di situazioni piuttosto comuni nei rapporti di coppia: allora come risolvere questa incompatibilità? Senza dubbio facendo appello alla ragionevolezza di entrambi: l'ordinato farebbe bene a tener conto dell'impulsività e della sregolatezza del disordinato, mentre, viceversa, il disordinato non dovrebbe abusare troppo della pazienza altrui...
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