Saldi “in crisi”: negozi poco pieni, negozianti in allarme

Hanno preso il via ieri i saldi di fine stagione nei negozi della Sicilia, Campania e Basilicata, ma sebbene non ci aspettasse fuoco e fiamme, non ci si aspettava nemmeno la mancanza di gente in giro per i negozi.
Le vie dello shopping non sono apparse affollate e adesso si aspetta di vedere cosa succederà sabato, quando il resto delle regioni d'Italia (esclusa Trento) darà il via agli scontiinvernali (vedi calendario).
Quest'anno non si sono viste le consuete file davanti ai negozi delle grandi firme prima dell'ora di apertura, in attesa di accaparrarsi i pezzi migliori ad un prezzo accessibile. E cosa ancor più strana, poche file (quasi niente) anche alle casse.

saldi in crisi
La panoramica di giorno 2 gennaio
Il presidente della Confcommercio della provincia di Napoli, Pietro Russo, ha commentato cupamente che la diminuzione degli affari a Napoli potrebbe arrivare anche intorno al 50 per cento rispetto allo scorso anno, che già aveva visto le vendite chiudersi in calo rispetto agli anni precedenti.
In Sicilia, la Concommercio ha stimato un calo di circa il 30 per cento delle presenze nei negozi, con punte che sfiorano il 50 per cento in alcune zone.
Lo stesso dicasi in Basilicata, dove le vie principali dello shopping hanno visto saldi senza code.
La crisi quindi si fa sentire, colpendo ancora una volta l'economia e non solo le famiglie.
Nel frattempo il Codacons avvisa le persone del fatto che un commerciante su 5 gonfia il prezzo del capo in saldo per far credere di applicare una percentuale di sconto maggiore di quella reale ed invogliare in modo disonesto all'acquisto.

Le previsioni per giorno 5 gennaio
A Roma si prevede una spesa media a famiglia intorno ai 300 euro.
A Torino si prevede una spesa media a famiglia intorno ai 260 euro (l'anno scorso la previsione era di 300 euro). Sempre a Torino, un sondaggio ha rivelato che il 37,2% ha fissato un budget inferiore ai 100 euro per l'acquisto in saldi.
In Toscana si prevede una spesa media a famiglia di 359 euro (il 9 per cento in meno rispetto lo scorso anno)
Sebbene preoccupati si tenta di essere positivi, e si spera che le previsioni, esattamente come è successo in dicembre, non siano esatte e le cose vadano in modo molto meno drammatico.



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