Anno nuovo, discorsi (purtroppo) vecchi: sembra che nemmeno il 2013 possa segnare un cambiamento radicale nell'odioso tema del razzismo.
E questa volta è ancora più grave l'episodio di oggi, perchè non si può additare la scusa della partita "importante", del "match clou", del cosiddetto "odio tra tifoserie", perchè tutto si poteva pensare dell'amichevole Pro Patria- Milan tranne che di un incontro che potesse istigare al razzismo.
L'unica "colpa"? La presenza nella squadra rossonera di Boateng, Emanuelson, Niang, Muntari che, sin dall'inizio della partita, sono stati presi di mira dalla "tifoseria" (se vogliamo chiamarla così) locale con cori razzisti.
Come viene descritto da MilanNews.it, dopo soli 27 minuti di gioco Kevi Prince Boateng si è tolto la maglietta e, senza esitazione, si è diretto negli spogliatoi, seguito da compagni e dagli "avversari", che dopo aver tentato di convincere il trequartista del Milan, hanno abbandonato anche loro il campo in segno di solidarietà. A quanto si apprende è stato Massimo Ambrosini a ritirare la squadra dal terreno di gioco. La partita è stata prima sospesa poi interrotta definitivamente.
Di quanto accaduto, ha parlato Massimo Ambrosini, capitano del Milan: "Dispiace molto per tutte le persone che erano allo stadio ma andava dato un segnale forte. Il Milan si impegnerà a tornare a Busto Arsizio soprattutto per bambini e e persone che non hanno nulla a che fare con il razzismo ma un segnale andava dato contro queste persone che hanno rovinato un bel pomeriggio di sport".
Alle dichiarazioni di Ambrosini, si sono aggiunte anche quelle di Massimiliano Allegri, tecnico rossonero: "Bisogna smetterla con questi gesti incivili, dobbiamo migliorare sotto questo punto di vista. Ci dispiace per bambini e famiglie che erano venuti per godersi la giornata di bel calcio. La società ha promesso di tornare a Busto Arsizio ma ora andava dato un segnale agli incivili. Ci dispiace per giocatori della Pro Patria e per la società stessa. Spero che questo segnale abbia un seguito".
Onore ai giocatori del Milan, al loro capitano Massimo Ambrosini, a Kevin Prince Boateng che ha calciato il pallone contro gli spalti di Busto Arsizio dov'erano annidati i razzisti che continuavano a insultare i rossoneri. Il gesto della squadra di Allegri è stato coraggioso, civile, fermo: adesso basta con i barbari, con gli ignoranti, con i cialtroni. E' davvero giunto il momento di dire basta.
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