Oggi come oggi parlare di fast e slow food è assai usuale, in quanto i ritmi e le vicende della vita quotidiana portano spesso le persone a menzionare questi due termini. In realtà per coloro che fossero poco esperti di lingua inglese, fast e slow sono due parole contrarie e opposte l’un l’altra.
Fast food indica il cibo veloce, solitamente il mangiare di coloro che stanno tutta la giornata fuori casa e hanno poco tempo per inghiottire appena un panino o bere una bibita. Così lo spuntare come funghi dei vari Mc Donalds o Burger King giustifica questo nuovo atteggiamento.
Slow food letteralmente significa “cibo lento”, ovvero l’atto del nutrirsi sia a pranzo che a cena, a casa propria, magari con i propri familiari con un cibo sostanzioso che non contempla panini e bibite striminzite.
Nell’ultimo decennio vi è stata una riscoperta di questa forma di nutrimento, tanto che i prodotti della terra e del mare, diventano oggetti di vere e proprie manifestazioni gastronomiche intese a rivalutare codesti prodotti.
Così da domani 4 Gennaio 2013, a Porto Santo Stefanonell’arcipelago dell’Argentario in provincia di Grosseto, avrà luogo una manifestazione di “Slow Food” inerente lo stocco o meglio conosciuto come stoccafisso.
Lo stoccafisso è un merluzzo artico norvegese conservato per essiccazione, il quale nome deriva dalla cittadina norvegese di “Stokke”, anche se sembra che l’etimologia del nome possa derivare sia dall’olandese che dall’inglese, i quali lo definiscono “pesce a bastone” o “pesce da stoccaggio(scorta)”.
In Italia lo stoccafisso assume varie denominazioni, “bacalà” nei pressi di Vicenza o “stocco” nelle zone centrali o addirittura “piscistoccu” nelle zone meridionali.
All’interno della manifestazione, vi sarà un particolare evento denominato “Disfida dello Stocco”, ovvero una sfida tra due chef(uno piemontese di Moncalieri, l’altro toscano di Montenero d’Orcia), i quali dovranno preparare ,secondo le proprie capacità, il miglior piatto a base di stocco.
Come arbitro sarà invece presente uno chef amico dello Slow Food dell’Argentario, il quale dovrà far rispettare le poche regole previste. Una di queste consiste nelle degustazione del piatto finito accompagnato da un buon calice di vino che poi dovrà subito portare alla votazione.
I vini utilizzati saranno forniti dallo sponsor Antinori e dalla antica fattoria della Parrina, mentre l’accesso alla Disfida costa 10 euro.
L’intero ricavato andrà alle persone alluvionate di Albinia… quindi una buona degustazione di stocco può far arrivare fondi importanti a chi la degustazione, in questo momento, non se la può proprio permettere.
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