Per una volta la Juventus è tornata con i piedi per terra: le due sconfitte contro Inter e Milan nella prima parte della stagione ci potevano stare, anzi erano state praticamente annunciate.
Difficile continuare a non perdere, difficile ripetere l'annata perfetta dello scorso anno: quest'anno c'è la Champions, è tutta un'altra storia.
Però, la sconfitta allo Juventus Stadium contro la Sampdoria ha davvero poche attenuanti, anzi, con tutto il rispetto verso i blucerchiati, i tre punti sono stati letteralmente gettati alle ortiche dai bianconeri.
Estrema sintesi della partita. Primo tempo: rigore a favore, Giovinco trasforma e Berardi espulso poco dopo.
Secondo tempo: in 10 contro 11, con due contropiedi, l'argentino Icardi diventa il personaggio della giornata di Serie A.
Antonio Conte dovrà lavorare su parecchi argomenti nei prossimi giorni, evidenziando soprattutto la parola "presunzione": sì, perchè la causa principale della sconfitta della Juventus contro la Sampdoria è la convinzione della propria superiorità.
Trovarsi in superiorità numerica e in vantaggio alla fine del primo tempo, ha "ubriacato" la Vecchia Signora, convinta di fare degli avversari un sol boccone, magari con un 2-0 facile facile e il risultato messo in cassaforte.
Invece non è andata così: per 45 minuti, i tifosi bianconeri sono tornati indietro al tempo della Juventus di Del Neri, quella con la difesa scoperta ed approssimativa a cui si è aggiunto stavolta anche un Buffon imbarazzante.
La partita, in fin dei conti, ha ricalcato gli temi della vittoria per 3-0 contro l'Atalanta ma con esito profondamente diverso: anche allora ci fu il vantaggio bianconero con espulsione di Manfredini nel primo tempo. Solo che nel secondo tempo stavolta la Juventus ha peccato di presunzione, convinta che la partita fosse già chiusa e fosse già il caso di pensare ai quarti di Coppa Italia contro il Milan.
Cinque punti sulla Lazio, sette sul Napoli, nove su Inter e Fiorentina: vantaggi ancora importanti, ma la gara di Parma di domenica prossima dovrà essere tutta un'altra storia.
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