Sul fondatore di Wikileaks, chiuso nell'ambasciata dell'Ecuador a Londra per evitare l'estradizione, i pareri sono diversi: alcuni lo giudicano un bravo giornalista, altri un personaggio troppo ambiguo.
Documenti top-secret, pirati informatici, crisi diplomatiche internazionali, Julian Assange, fondatore del temuto sito Wikileaks, è al centro di un intrigo con i fiocchi.
La Svezia vuole processarlo per presunto stupro e gli Stati Uniti, viste le migliaia di dispacci segreti pubblicati on line dal 2010, potrebbero incriminarlo per spionaggio, facendogli rischiare la pena di morte.
Due mesi fa Julian Assange si è rifugiato nell'ambasciata dell'Ecuador a Londra: ha ottenuto asilo politico, ma la polizia britannica minaccia di consegnarlo alle autorità di Stoccolma.
L'attivista australiano è davvero un paladino della libertà, perseguitato per avere messo in imbarazzo mezzo mondo svelando verità scottanti, o è un hacker criminale, che ha pure commesso reati sessuali?
L'autore del blog "Piovono Rane" ha detto che Julian Assage è solo un giornalista vero che ha fatto giornalismo autentico, verificato, e che ha dato notizie.
L'accanimento di cui è vittima smaschera le ipocrisie di chi protegge la libertà di stampa solo a parole: in realtà, quando ci si inoltra nei rapporti segreti fra governi questa libertà fa paura.
Tanto più se alla verità si arriva attraverso un mezzo poco controllabile come la rete.
Wikileaks, è vero, ha portato a galla storie tremende, ma la pesante accusa di stupro resta.
Il corrispondente del Corriere della sera fa notare che Julian Assange punta il dito contro Washington e Londra, ma dovrebbe prendersela con tutti i governi che negano la libertà di stampa.
Eppure Jilian Assange chiede asilo all'Ecuador, dove i giornali non sono visti di buon occhio, e tace su un dissidente politico che Quito sta per estradare in Bielorussia.
Le battaglie di Jilian Assange, fondatore del blog Wikileaks, sono giuste, ma è anche un personaggio ambiguo: il suo comizio fatto dal balcone dell'ambasciata dell'Ecuador aveva un sapore populista.
Il vero eroe di tutta questa storia è il soldato americano in carcere per avere passato a Wikileaks, e quindi a Jilian Assange, i famosi documenti.
Invece, Jilian Assange, ha solo dimostrato di essere un opportunista.
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