Hockey su pista, Serie A-1: razzismo nei confronti del giocatore del Lodi Tataranni


Come Kevin Prince Boateng, prima di Boateng. I cori razzisti riservati al giocatore ghanese del Milan da una frangia dei tifosi della Pro Patria(la storica squadra di calcio di Busto Arsizio) nel corso di un'amichevole (sospesa dopo che le due squadre hanno lasciato il campo, ndr) hanno avuto, purtroppo, un precedente meno illustre, ma ugualmente grave.

Massimo Tataranni (in maglia giallorossa, ndr)
Il caso mediatico sollevato dai buu indirizzati al calciatore ha portato alla luce un "caso Tataranni", che risale al 29 dicembre scorso, giorno in cui era in programma l'ultima giornata del 2012 di serie A-1 di hockey su pista. 

Il giocatore dell'Amatori Sporting Lodi, nato a Matera, dopo avere segnato un gol all'Alimac Forte dei Marmi(la partita è finita 4-0 per i lombardi, ndr), si era rivolto platealmente a una parte dei tifosi giallorossi per zittirli, dimostrando di non gradire le critiche a lui rivolte durante la partita.

Nel finale di gara anche l'allenatore giallorosso Pino Marzellasi era lasciato andare a uno sfogo nei confronti degli stessi supporters (chiariamolo: si tratta di poche unità in un palazzetto con centinaia di persone). La cosa era passata rapidamente in archivio come effetto del carattere esuberante che accomuna Tatarannie Marzella, con conseguente corollario sul rispetto che si deve al pubblico che paga il biglietto e per questo ha tutto il diritto di criticare giocatore e allenatori. Al punto che la società era già pronta a multare i due per comportamento non conforme al codice etico della società.
Pino Marzella

A
metà della scorsa settimana i giocatori, assieme all'allenatore pugliese, hanno sottoscritto e reso pubblico un documento nel quale mettevano, nero su bianco, che i gesti di Tatarannie Marzellanon erano risposte a critiche, ma la risposta stizzita a chi aveva gridato loro per tutta la gara quel "terrone"che va molto al di là del diritto di critica del pubblico pagante. Marzella, fuoriclasse dell'hockey su pista italiano degli anni '70-'80, ha poi rivelato che anche lui è stato purtroppo vittima di tale insulto duranta la sua carriera da giocatore, in quanto nato a Giovinazzo(Puglia).

Kevin Prince Boateng lascia il campo di Busto Arsizio
Sulla scia del "caso Boateng" la notizia ha avuto così tanto risalto da finire sulla Gazzetta dello Sport, accomunando l'hockey su pista alla parte peggiore del calcio. E' davvero giunta l'ora di finirla con le offese rivolte ai propri beniamini o agli avversari per la loro origine geografica. Lo sport (e quindi l'hockey su pista, il calcio, ecc.) non ha nulla a che vedere con il razzismo.

0 comments:

Post a Comment

Home - About - Order - Testimonial
Copyright © 2010 celebrity news to daily All Rights Reserved.