"Il dado è tratto. E non si torna più indietro". Massimiliano Pagni, da poco rieletto presidente del CarnevalDarsena, è categorico: quest'anno il rione più amato dai viareggini non si farà. La decisione è stata sofferta, ma è stata presa all'unanimità dal presidente e dal consiglio direttivo della Darsena, che proprio per questo l'ha ponderata a lungo prima di prenderla.
"Del resto già lo scorso anno siamo stati tentati di prenderci un anno di stop dopo il tiro e molla da parte della Fondazione Carnevale sui contributi che un giorno non c'erano e il giorno dopo riapparivano in qualche modo. Poi avevamo deciso diversamente. Ma quest'anno ci fermiamo", spiega Pagni.
Nonostante i comunicati emessi nei giorni scorsi, molti ritengono che tutta la verità non sia ancora venuta fuori."La sola verità che sta dietro questa decisione è che siamo stanchi di questo continuo tira e molla da parte della Fondazione Carnevale a cui ormai da troppi anni siamo abituati a dover sottostare. Con l'interlocutore che ci ritroviamo a Palazzo delle Muse (il riferimento è al presidente della Fondazione Carnevale Alessandro Santini, ndr), è impossibile poter fare qualsiasi tipo di progetto. E questo è il vero motivo per il quale quest'anno il CarnevalDarsena non si farà. Punto e a capo".
Massimiliano Pagni |
Santinisostiene però di aver sempre cercato di aiutare il CarnevalDarsena, per esempio trovando per i rioni degli sponsor privati. Pagnigli risponde affermando: "Ma quali sponsor privati. In realtà quello che ci è stato proposto lo scorso anno è stato un contratto capestro con aziende pubblicitarie che garantivano un contributo solo se si acquistavano determinati prodotti. Non accettiamo che qualcuno ci imponga di vendere una certa birra o un certo wurstel durante le nostre feste rionali. Non è questo il tipo di sponsorizzazione che noi vogliamo. Ben diverso era invece il contributo che lo scorso anno ci ha dato Incaba e che ancora ringraziamo. Ma malgrado quello che qualcuno vuole far credere, non credo proprio che sia stata la Fondazione Carnevale a trovarlo...".
Dalla Fondazione Carnevale, continua Pagni, "avremmo voluto semplicemente la possibilità di poter fare dei programmi seri. E che non siano limitati esclusivamente al periodo del Carnevale. Le nostre intenzioni non erano certo quelle di annullare la festa. Anzi. Avevamo e abbiamo ancora in mente una serie di progetti per valorizzare il quartiere, come ad esempio l'iniziativa "adotta un carrista"che abbiamo iniziato qualche anno fa. Ma senza certezze e senza un interlocutore serio tutto questo è impossibile".
Nelle ultime ore alcuni imprenditori viareggini si sono fatti avanti per sostenere la manifestazione. "E anche in questo caso si è ripetuto il medesimo copione. Ovvero, ci ha telefonato il presidente Santini annunciandoci la novità e dicendoci di star zitti. Dopo poche ore lo stesso Santini ha spiegato tutto in una conferenza stampa. Al di là di questo, comunque, la decisione è ormai presa. Ringraziamo Lardinelli (titolare di uno stabilimento balneare a Viareggio e ideatore della proposta di aiuto, ndr) e gli altri, ma abbiamo deciso di non farne di niente".
Per molti fra bar e locali del quartiere lo stop del CarnevalDarsena è un errore. "In gran parte, salvo qualche rara eccezione, sono gli stessi che non ci hanno mai dato una mano nell'organizzazione della festa e che sono stati capaci soltanto di raccoglierne i frutti".
Pagni non cambia idea e conferma lo stop. "Ormai non possiamo più tornare indietro. La decisione è presa. E tutti siamo stati d'accordo. Ci rendiamo conto che si tratta di una provocazione forte, ma forse alla fine sarà salutare per tutti".
Lo stop di quest'anno non comporterà la fine del CarnevalDarsena. "No. Su questo punto la città può stare tranquilla. Noi ci fermeremo per un anno, ma già nel 2014 il CarnevalDarsena tornerà. E questo è un impegno solenne. Sperando che nel frattempo anche i nuovi inquilini di Palazzo delle Muse siano più affidabili".
Qualcuno mette in relazione lo stop del rione con le ormai imminenti elezioni politiche e amministrative. Pagni chiarisce "che non c'è alcuna attinenza fra le due cose. La nostra decisione non ha niente a che vedere con le scadenze elettorali. Dirò di più: ero stato contattato da alcune liste che mi avevano chiesto di candidarmi. Anche alla luce di quanto è accaduto, declinerò l'invito. Come CarnevalDarsena siamo naturalmente aperti al dialogo con tutte le forze politiche che vogliono confrontarsi con noi sui temi del Carnevale. Ma questo mi pare normale. E non ha niente a che vedere con la decisione di sospendere la festa per un anno".
Fra le critiche ricevute dal CarnevalDarsena c'è quella di voler tenere nascosti i bilanci della festa. "Non c'è nulla di segreto. E ciò che incassiamo viene regolarmente denunciato alla Siae. Ma siccome spesso ci viene rinfacciata questa cosa, posso annunciare che è nostra intenzione rendere pubblici al più presto anche i nostri conti. Così non si insinueranno più sospetti di alcun genere...".
Quanto costa mettere in piedi una festa come il CarnevalDarsena? "Solo di spese fisse, per partire occorre mettere in pista 15.000 euro. Che non è detto che tu riesca a recuperare. Ci sono tante di quelle variabili, quando si organizza una festa all'aperto come un rione...".
Il rione non andrà sempre in rimessa, però. "Visto che non ci sono segreti da nascondere, posso dire che lo scorso anno, malgrado il freddo e il maltempo che ci hanno rovinato almeno un paio delle serate, abbiamo incassato 110.000 euro con un guadagno complessivo di circa 7.000 euro. L'edizione migliore di questi ultimi anni ci ha permesso di mettere da parte circa 14.000 euro. Tutti soldi spesi negli anni successivi per il potenziamento della manifestazione e per mettere da parte un fondo cassa che faccia da paracadute in caso di edizioni in perdita".
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