Il Carnevale di Viareggio è alle due prese con due casi spinosi.
Manifesto del 140° Carnevale di Viareggio |
Il primo caso riguarda la promozione: i grandi cartelli pubblicitari fatti stampare e affiggere in molti angoli della Versilia riportano infatti le date sbagliate, visto che non tengono conto dello spostamento dell'ultimo corso mascherato, inizialmente previsto per il 24 febbraio e poi spostato al 3 marzo per la concomitanza con le elezioni politiche. "Purtroppo abbiamo dovuto cambiare le date in corso d'opera – si giustifica il presidente della Fondazione Carnevale Alessandro Santini – e i cartelloni erano già stampati. Confidiamo di poter mettere i nuovi manifesti corretti nelle prossime settimane. Ma non si tratta di un'operazione semplice".
Non sono invece ancora pronti i manifesti del Carnevale: né quello ufficiale presentato in estate, né quello commemorativo per i 140 anni della manifestazione. I tanti che sono andati a richiederli a Palazzo delle Muse (sede della Fondazione Carnevale, ndr) sono dovuti tornarsene indietro a mani vuote.
Il secondo caso riguarda la pubblicità: è guerra legale fra la Fondazione Carnevalee la SIT 3000, la società di pubblicità con sede in via don Tazzoli (a Viareggio, ndr) che gestisce la ricerca di sponsor per conto dell'Assorioni. Alessandro Santiniha infatti dato mandato allo studio legale che cura gli interessi del Carnevale di Viareggio di diffidare la società viareggina dal tirare in ballo la Fondazione durante la ricerca di sponsor per le iniziative dell'Assorioni.
Pur senza mai citare il nome della società di pubblicità, la notizia della diffida è stata data direttamente da Santiniin apertura della conferenza stampa di presentazione della cerimonia di apertura invitando tutti a "diffidare da chi chiede soldi per conto della Fondazione senza mandato". Il riferimento è ad una serie di mail inviate ad alcune aziende della zona (e non solo) con cui la SIT 3000chiede contributi "da un minimo di mille euro ad un massimo di duemila". E che, secondo Palazzo delle Muse, tira in ballo indebitamente proprio la Fondazione Carnevale.
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