In questi ultimi tempi, siamo abituati a parlare di calcio malato, di calcio troppo attaccato al denaro e agli interessi, di calcio persino razzista, con l'ultimo caso riguardante Boateng.
Eppure, il calcio riesce ancora a dare dei brividi positivi, delle emozioni umane cha vanno aldilà delle rivalità sportive e che sanno elevare ancora i principi morali di questo sport e dello sport in generale.
Così, capita ancora che in una partita di calcio i tifosi avversari, ad un tratto, si alzino in piedi, applaudendo in modo sincero un loro ex giocatore che ha segnato un gol importante alla loro squadra.
E che, per di più, ha esultato senza trattenersi per la gioia. È successo domenica scorsa allo Stadio "Tardini" di Parma, uno spaccato emozionante di umanità nel calcio italiano che, purtroppo, non ha avuto l'eco che avrebbe meritato.
Mancano pochi minuti alla fine di Parma-Palermo: gli emiliano sono in vantaggio ma Igor Budan, attaccante avversario, pareggia per gli ospiti e viene sommerso dall'abbraccio dei compagni. La punta ha giocato con la squadra emiliana per due stagioni tra 2006 e 2008, lasciando un ricordo positivo e impreziosito da 54 presenze e oltre 20 gol.
Contro la sua ex squadra, per la quale nutre ancora grande affetto, domenica scorsa Budan ha soprattutto segnato la prima rete dopo la tragica scomparsa della figlia in luglio a causa di un male fulminante.
Il ragazzo ha esultato, ma il pubblico parmigiano (un plauso alla sua intelligenza straordinaria) l'ha capito e lo ha applaudito, lasciando da parte l'amarezza per il momentaneo pareggio subito.
Budan ha chiesto "scusa" agli spettatori del Tardini tornando verso il centrocampo e il pubblico di casa, in segno di risposta, lo ha nuovamente omaggiato prima che rientrasse negli spogliatoi. Igor Budan era in lacrime.
Siamo contenti di poter raccontare ancora episodi di questo genere, perchè significa che gli sportivi italiani sanno mettere da parte qualsiasi ragione di faziosità per unirsi in un comune abbraccio.
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