Ora trovare dei posti letto in ospedale è drammaticamente difficile.
Il taglio dei posti letto è stato deciso con l'approvazione della spending review nonostante l'Italia sia già molto al di sotto della media europea dei 5,2 letti ogni mille abitanti.
Il provvedimento avrebbe potuto e dovuto essere accompagnato da un aumento dei posti per la riabilitazione e la lunga degenza, essenziali per l'assistenza ad anziani o a pazienti che devono recuperare la loro qualità di vita dopo eventi gravi, come un infarto o un ictus.
Sarebbe stato meglio se il governo avrebbe utilizzato un metodo diverso, eliminando reparti non efficienti: al Policlinico Umberto I di Roma sono 15 i reparti di chirurgia dove si interviene sul tumore allo stomaco ma su 82 interventi del 2011, un solo reparto ha ha eseguiti 16, mentre gli altri si sono fermati a meno di 10.
Reparti del genere non operano in sicurezza, nonostante il personale presti servizio con molta serietà.
E ci sono anche altri sprechi che avrebbero dovuto essere colpiti da tempo.
In Molise, per esempio, ci sono due neurochirurgie per 250 persone quando le indicazioni scientifiche internazionali affermano che ne occorre una ogni milione e mezzo di abitanti.
Cosa c'è da dire poi dei 35 reparti di emodinamica del Lazio di cui 6 attivi 24 ore su 24, delle 20 cardiochirurgie della regione Lombardia?
Bisogna anche aggiungere che non è comprensibile la decisione di dare altri tre miliardi alla costruzione di cacciabombardieri F35 per un totale di 18 miliardi di euro mentre se ne tagliano 23 alla sanità pubblica.
Un centinaio in meno di queste macchine da guerra garantirebbero di evitare i tagli al servizio sanitario.
Riassumendo sono 3,7 posti letto ogni mille abitanti, ed è questo l'obiettivo della spending review.
Il taglio previsto dalla spending review è del -7.383.
La diminuzione dovrebbe incidere solo sui posti letto per malattie di breve durata e non sulle lungodegenze, che anzi dovrebbero essere incrementate.
Quindi da tutto quello che stà succedendo sulla sanità, abbiamo capito che al governo sta più a cuore i cacciabombardieri F35 che la salute del popolo italiano.
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