Osteoporosi: una malattia silenziosa

“OSTEOPOROSI” significa “porosità delle ossa”.
È stata definita malattia silenziosa perché spesso la riduzione del tessuto osseo progredisce in modo asintomatico finché le ossa diventano così deboli che un improvviso trauma, una sollecitazione o una caduta causa una frattura.
Le fratture più frequenti sono quella del femore, delle costole, delle vertebre o dei polsi.
Studi recenti rivelano che l’ereditarietà è un fattore di rischio importante.
Le probabilità di riportare la frattura del femore possono essere doppie rispetto alla norma per quegli individui i cui genitori hanno subìto la stessa frattura.
Un altro fattore di rischio, che causa una riduzione della densità ossea nell’infanzia, è la malnutrizione del feto.
Poi c’è il fattore età: in genere più si invecchia, più le ossa diventano fragili.
Anche problemi di salute quali la sindrome di Cushing, il diabete e l’ipertiroidismo possono favorire l’insorgenza dell’osteoporosi.
Nelle donne la menopausa provoca una riduzione degli estrogeni, che proteggono la massa ossea.
È per questo che, in proporzione, le donne soffrono di osteoporosi quattro volte più degli uomini.

Anche le abitudini alimentari e lo stile di vita, se non corretti, possono costituire un fattore di rischio dell’osteoporosi.
Una dieta povera di calcio e vitamina D contribuisce al deterioramento osseo.
L’assunzione eccessiva di sale può accrescere il rischio, perché aumenta l’eliminazione del calcio dall’organismo.
Anche il consumo eccessivo di alcol, spesso associato a una cattiva alimentazione, contribuisce alla riduzione del tessuto osseo.
Un ulteriore fattore di rischio dell’osteoporosi è uno stile di vita piuttosto sedentario.
Anche il fumo è un fattore significativo, poiché può ridurre la densità minerale delle ossa.
Secondo l’OMS, circa una frattura del femore su otto è riconducibile al fumo.
D’altra parte, gli studi rivelano che quando una persona smette di fumare la riduzione della massa ossea e il rischio di riportare una frattura si attenuano.
È nell’infanzia e nell’adolescenza, quando la massa ossea raggiunge complessivamente il 90 per cento del totale, che si inizia a prevenire l’osteoporosi.
Il calcio, elemento essenziale per l’irrobustimento della struttura scheletrica, viene immagazzinato principalmente nelle ossa.
Si ricava in particolare da latte e latticini (come yogurt e formaggi), sardine e salmone (lische incluse), mandorle, farina d’avena, semi di sesamo, tofu (formaggio di soia) e ortaggi a foglia verde.
Perché il calcio venga assimilato dall’organismo è essenziale la vitamina D.
Questa viene sintetizzata a livello cutaneo durante l’esposizione al sole.
Questa vitamina si trova anche in alimenti come pesce di mare, tuorlo d’uovo e fegato.
Non si sottolineerà mai abbastanza l’importanza dell’esercizio fisico nella prevenzione dell’osteoporosi.
Durante l’infanzia e l’adolescenza l’esercizio contribuisce ad aumentare la massa ossea e quando si è avanti con gli anni ne previene la riduzione.
Sono particolarmente indicati gli esercizi contro gravità e contro resistenza, cioè quelli in cui i muscoli devono vincere la gravità e altre forze senza sovraccaricare ossa e articolazioni.
Esercizi contro gravità semplici ed efficaci sono ad esempio camminare, fare le scale e anche ballare.
La prevenzione è senz’altro molto utile per combattere questa malattia silenziosa.
Come abbiamo visto, può includere cambiamenti nell’alimentazione e nello stile di vita al fine di preservare il tessuto osseo e rinforzarlo.
Bisogna riconoscere che se si è adottato uno stile di vita sedentario può essere davvero difficile cambiare.
Ma vale la pena di sforzarsi, visti i benefìci che ne derivano.
In questo modo si potrà evitare di essere fra i milioni di persone in tutto il mondo che soffrono di osteoporosi.
Nella donna un’attività fisica talmente intensa da far cessare il ciclo mestruale può provocare una carenza di estrogeni e quindi fragilità ossea.
È consigliabile che le donne sopra i 65 anni si sottopongano a un controllo della densità ossea per diagnosticarne un’eventuale riduzione e la relativa gravità.
Se la situazione è seria si potranno prescrivere farmaci per evitare e curare l’osteoporosi. Naturalmente, prima di iniziare qualunque terapia occorre soppesare rischi e benefìci.




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