Nel 1993 fu denominata “molecola dell'anno” dalla rivista Science e definita anche “l'angelo della morte della cellula” da Gary Gilliland dell'azienda farmaceutica Merck.
É una proteina la cui funzione è coinvolta in molte tipologie di cancro, sia durante la nascita che durante la crescita. Gli scienziati l'hanno individuata oltre 20 anni fa, e combattono per trovare il modo di usarla a loro favore da allora.
Vent'anni di ricerche, che speriamo portino presto a buone notizie.
La ricerca e il suo obiettivo
Tre case farmaceutiche, la Merck, la Roche e la Sanofi, stanno svolgendo ricerche per poter realizzare un nuovo farmaco in grado di curare molti tipi di cancro, indipendentemente dalla tipologia del tumore stesso. È un obiettivo comune, in cui sperano miliardi di persone, malate e non.
Le ricerche si basano proprio sulla proteina P53.
In vari tipi di tumore, la proteina P53 viene disattivata tramite una mutazione, o in certi casi inibita dall'unione con un'altra proteina. Il blocco della sua funzione favorisce lo sviluppo delle forme tumorali, dato che la funzione della proteina P53 è portare la cellula all'autodistruzione nei casi in cui è troppo danneggiata.
Lavorando su questa certezza si sta cercando il modo di riattivare la proteina P53, in modo che possa funzionare a dovere e selezionare le cellule difettose per poi farle autodistruggere. Questo perché quando la cellula è troppo danneggiata, andrebbe eliminata.
Così l'obiettivo della ricerca non è combattere il tumore in se stesso, ma eliminare l'anomalia che si verifica con il blocco della proteina P53, che poi porta allo sviluppo della malattia.
A venir colpite quindi sono proprio le cellule danneggiate, che indotte all'autodistruzione, impediscono il successivo sviluppo del tumore.
La maggior parte degli studi finora sono stati condotti in laboratorio. Adesso bisognerebbe procedere con la parte più difficile, ovvero sviluppare la ricerca sull'uomo.
Se le tre case farmaceutiche riuscissero nel loro intento, e trovassero un farmaco che permettesse la riattivazione di questa molecola, si sarebbe trovata la cura per la metà dei tumori che oggi affliggono il genere umano.
Un risultato non da poco, considerate le statistiche di morte provocate dai vari tipi di cancro.
Noi tifiamo per loro...
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