La posta elettronica è diventata l'incubo di tutti i lavoratori del mondo.
Molti avevano il terrore della mole di email che avrebbero trovato al loro rientro dalle vacanze natalizie, ma c'è a chi è andata peggio.
Molte aziende mirano alla reperibilità 24 ore su 24, cosa che dal loro punto di vista rende la clientela più soddisfatta. Questo fa sì che riforniscano i dipendenti di smartphone in modo da renderli sempre pronti a ricevere email e comunicazioni anche fuori dall'orario di ufficio.
E così molti si sono ritrovati a leggere comunicazioni di lavoro anche durante i momenti di riposo, impedendo così al risposo di fare il suo corso e ritrovandosi al loro rientro al lavoro più ansiosi, più stressati e meno concentrati.
Lo stress e la dipendenza da Smartphone
La tecnologia continua a mostrare la sua faccia negativa, portando una vera e propria dipendenza.
E purtroppo non parliamo solo di quelle persone la cui azienda o datore di lavoro impone la reperibilità, ma anche di tutte quelle persone che non riescono a passare una giornata senza guardare la propria casella email, o senza collegarsi ad Internet dal loro dispositivo mobile.
Negli Stati Uniti aumenta il numero di persone in cura nei centri specializzati per dipendenza da smartphone.
Questo è il motivo per cui molte aziende prevedono di abolire le email tra dipendenti o intraprendono altri tipi di interventi per evitare ai loro impiegati lo stress tecnologico che si sta diffondendo in modo così rapido.
Lo smartphone acceso di notte
Un sondaggio di Pew Research e American Life Project ha rilevato che il 44% per gli americani lascia lo smartphone acceso di notte per poter essere sempre raggiungibile, e che il 37 per cento degli intervistati ha dichiarato di non poter vivere senza il proprio cellulare.
La gravità della situazione è evidente dall'episodio raccontato da Sam Chapman, amministratore delegato di Empower pr (Chicago).
Ha confessato di essere diventato così schiavo del suo Blackberry, che la notte si svegliava continuamente convinto che l'apparecchio stesse vibrando, mentre così non era. Questo gli ha rovinato il sonno e ha inciso sulla sua produttività al punto che ha deciso di spegnere lo smartphone fuori dalle ore di ufficio e ha stabilito la stessa norma per tutti i suoi dipendenti.
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