Rock and Blues per i Bachi da Pietra ad Arezzo...


Nella serata del prossimo Sabato 19 Gennaio 2013, arriveranno al circolo Arci denominato  “Karemaski Multi Art Lab” di Arezzo, i “Bachi da…Pietra”, duo musicale proveniente dalle lande della provincia di Varese, per gustare il pubblico con il rock e il blues.
I Bachi da Pietra nascono nel 2004 grazie all’unione di Giovanni Succi(ex musicista dei Madrigali Magri) e Bruno Dorella(membro attivo di Ronin). I due esordiscono nel 2005 con l’album “Tornare alla Terra” registrato nella cripta della Chiesa di Sant’Ippolito a Nizza Monferrato. Le tecniche di registrazione furono quelle analogiche senza interferenze digitali, in modo e maniera che il suono potesse risultare vivido, ruvido e potente.
Negli anni successivi escono altri album come “Tarlo Terzo”o “Quarzo” mentre hanno la possibilità di esprimersi a teatro, performance registrata poi con strumentazione vintage.
Ad Arezzo i Bachi da Pietra presenteranno il loro ultimo lavoro intitolato “Quintale”, il quale racchiude dodici brani di rara durezza ed è stato registrato da Giulio Favero.
L’album rappresenta l’essenza del rock e blues, scarnificati, portati alle origini, quasi come una pietra che non si possa più modificare perché ben dura. Sono presenti ben poche tracce esterne alla matrice della band come la chitarra di Giulio Favero in “Fessura” o il sax impazzito di Arrington de Dyoniso in “Ma anche No”, “Enigma” e “Paolo il Tarlo”.
Quintale” è un album complesso che presenta molte sfaccettature dovute sia ai vari strumenti che s’incrociano nell’articolazione dei vari brani, sia alle tematiche che possono risultare profonde e crude, ma al tempo stesso ironiche e selvaggie.
Vi sono alcuni brani che sembrano un vortice di parole e pensieri come “Pensieri Parole Opere” o “Io lo vuole”, altri testi che concedono un respiro o una pausa sia alla band che all’ascoltatore come “Mari Lontani” e “Coleottori”, altre ancora che fanno sputare sangue come appunto l’omonima “Sangue”.
Questo nuovo lavoro si presenta quindi come un cataclisma che può affascinare ma anche rapidamente non interessare; da sottolineare certo, è la ricerca del senso dell’essere che vi è in questo lavoro cosicché gli amanti di questi generi di musica, potranno rintracciare dei motivi per passare una serata piacevole ad Arezzo.

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