INDIA, ARRESTATE SEI PERSONE ACCUSATE DELLA MORTE DELLA DONNA INDIANA

Ci sono finalmente degli importanti sviluppi legati alla vicenda della studentessa indiana brutalmente picchiata e violentata a New Delhi lo scorso 16 Dicembre e deceduta ieri in seguito alle gravi ferite riportate durante l'aggressione.

La polizia locale ha proceduto all'arresto di sei persone sui quali, secondo Rajan Bhagat portavoce delle forze dell'ordine di New Delhi, gravano forti sospetti. I sei uomini si trovano già in carcere e al più presto verranno interrogati in merito alla vicenda. Si spera di riuscire a far luce al più presto su un crimine di efferata violenza che ha scosso il mondo intero, anche se sarà necessario usare prudenza prima di infliggere condanne
non giustificate da prove sufficienti.
 
Intanto, non si placano le manifestazioni di protesta scatenatesi in tutto il Paese in seguito alla notizia della morte della povera donna: sono almeno 3mila, i giovani che si sono riuniti nei pressi del Parlamento di New Delhi per chiedere alle autorità che venga fatta giustizia al più presto per l'ignobile ed orrendo stupro di gruppo. 
Nei cartelli esposti al pubblico, è stata invocata la pena di morte per gli stupratori e i dimostranti hanno poi marciato silenziosamente in un tratto di strada vicino all'osservatorio del Jantar Mantar, l'unico luogo dove la polizia ha permesso le manifestazioni. 

Si teme che la situazione possa degenerare ulteriormente nelle prossime ore, proprio in seguito alla notizia dell'arresto dei presunti responsabili: la polizia sta cercando di organizzare il mantenimento dell'ordine per evitare possibili tentativi di aggressioni a scopo di linciaggio. Intanto, il primo ministro indiano Manmohan Singh è intervenuto in prima persona sul caso, assicurando la popolazione indiana che farà il possibile «per tradurre le emozioni che circondano il caso in azioni concrete».

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