Ci risiamo di nuovo: forse, alcuni di voi ricorderanno la triste vicenda (datata Ottobre 2010) della scoperta di presenza di arsenico nelle acque potabili di diversi comuni del Centro Italia.
Allora, la questione fu persino discussa presso l'Unione Europea, visto l'enorme pericolo, a questo riguardo, di insorgenza di patologie cancerogene.
Purtroppo, in questo fine 2012, è scattata nuovamente l'emergenza per l'acqua potabile in 34 Comuni della Tuscia, in Lazio. Infatti, il sindaco del comune di Tarquinia, in provincia di Viterbo, Sig. Mauro Mazzola ha provveduto ad emettere un'ordinanza secondo la quale si avverte la popolazione che, dal primo gennaio, l'acqua potabile non potrà più essere considerata tale a causa della presenza di arsenico superiore a 10 microgrammi al litro. Ai cittadini viene, dunque, vietato l'uso per scopi alimentari, per cucinare e per lavarsi i denti. Il divieto, oltre al comune di Tarquinia, è stato esteso ad altri 33 Comuni della zona.
Gli abitanti della località in provincia di Viterbo sono circa 17mila, ma si calcola che nelle zone limitrofe vivano almeno 150mila persone. Entro lunedì 31 Dicembre 2012, pertanto, lo stesso tipo di ordinanza sarà emessa anche dai sindaci degli altri comuni del territorio.
Gli abitanti della località in provincia di Viterbo sono circa 17mila, ma si calcola che nelle zone limitrofe vivano almeno 150mila persone. Entro lunedì 31 Dicembre 2012, pertanto, lo stesso tipo di ordinanza sarà emessa anche dai sindaci degli altri comuni del territorio.
Mauro Mazzola, primo cittadino di Tarquinia, ha, comunque, reso noto che il Comune ha provveduto a stanziare fondi pari a 450mila euro per acquistare un dearsenificatore ed installarlo nell'acquedotto cittadino. I lavori di bonifica della rete idrica dovrebbero essere ultimati entro la fine del mese di Febbraio 2013.
Purtroppo, per gli altri Comuni, l'emergenza dell'acqua all'arsenico è destinata a durare almeno fino alla fine di giugno.
I sindaci faranno di tutto per assicurare almeno sei litri di acqua potabile al giorno per ogni residente, ma difficilmente si potrà ottemperare a questo minimo fabbisogno: si teme, purtroppo, come dichiarato dagli ambientalisti, che parte della popolazione si troverà costretta a violare il divieto di consumo dell'acqua.
I sindaci faranno di tutto per assicurare almeno sei litri di acqua potabile al giorno per ogni residente, ma difficilmente si potrà ottemperare a questo minimo fabbisogno: si teme, purtroppo, come dichiarato dagli ambientalisti, che parte della popolazione si troverà costretta a violare il divieto di consumo dell'acqua.
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