Una bella novità con la legge appena approvata dalla Camera: si è quasi concluso un iter legislativo cominciato nel 1975, quando sull'onda degli impetuosi cambiamenti sociali e culturali negli anni 70 vennero sdoganati i figli nati fuori dal matrimonio.
Sdoganati, ma ancora discriminati, purtroppo: questi bambini non avevano nonni, zii o cugini, erano svantaggiati sotto il profilo ereditario e sotto quello processuale; i loro genitori, quando litigavano, dovevano rivolgersi al Tribunale per i minori, che molto spesso era poco attento al diritto di difesa, che non ha tempi precisi o regole codificate per lo svolgimento del processo.
La nuova normativa, per fortuna, ha eliminato qualsiasi disparità e tutti i figli, da oggi in poi, dovranno avere gli stessi diritti e gli stessi doveri e per loro ci si potrà rivolgere a uno stesso giudice: il Tribunale ordinario.
Ma purtroppo non è ancora tutto risolto, perchè la legge ha modificato direttamente alcune norme e ha delegato il Governo all'emanazione di decreti che dovranno applicare taluni principi dirompenti: la parificazione ereditaria di tutti i figli; la riaffermazione del primato del giudice sull'ausiliario, che solitamente è uno psicologo; la limitazione dei casi in cui un figlio può essere strappato alla sua famiglia di origine; la necessità di predisporre un sistema di controllo sugli aiuti alle famiglie indigenti; il diritto di ogni figlio di essere ascoltato; il diritto dei nonni a mantenere rapporti significativi con i nipoti minorenni.
E non è detto che con i decreti tutto fili liscio come speriamo.
Perchè quei principi che possono sembrare frutto di buon senso potrebbero anche scatenare le ire funeste di qualche lobby pronta a boicottare le novità introdotte: basta una parola in più o una parola in meno, in una legge, per vanificare gli ammirevoli sforzi fatti.
Dovrebbero anche creare una legge per chi convive da anni.
Perchè, purtroppo la convivenza, non da diritto a niente per le persone che convivono: se per caso accade qualcosa al proprio compagno, l'altro non ha diritto a nulla, ogni oggetto comprato insieme, oppure la casa (intestata solo a lui) non sarà della convivente, ma della famiglia di lui.
Quindi tutto quello che avevano creato gli viene portato via e a quelli che rimangono gli rimane solo la sofferenza di aver perso il proprio compagno di vita.
Perchè la convivenza non ha i diritti come nel matrimonio, ed non è per niente giusto.
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