Anno nuovo, vita nuova dice un famoso detto. Dato che nemmeno il 2013 sembra promettere cambiamenti positivi per quanto riguarda la crisi economica, c'è chi sta prendendo in considerazione l'ipotesi di lasciare l'Italia e di "migrare" verso altri Paesi alla ricerca di soluzioni più vantaggiose dal punto di vista del lavoro.
Quali possono essere alcune destinazioni possibili da valutare? C'è chi ha pensato, ad esempio, alla Finlandia, una Nazione che, se dal punto di vista del clima meteorologico, non propone certo grandi vantaggi rispetto all'Italia (specie quella meridionale) dal punto di vista dell'occupazione può dare qualche spiraglio di luce.
Mentre molte Nazioni in Europa sembrano voler socchiudere le loro frontiere, il governo finlandese (attraverso le statistiche rilevate dall'Istituto nazionale per la ricerca) ha dichiarato che il Paese scandinavo avrebbe la necessità di circa diecimila-ventimila immigrati qualificati all'anno per soddisfare le richieste del mercato del lavoro.
L'immigrazione non è ancora un problema per lo Stato finlandese: su una popolazione complessiva di circa 5 milioni e mezzo di abitanti, di questi solo circa 140.000 sono immigrati, provenienti da altre Nazioni europee o extraeuropee.La manodopera straniera serve soprattutto nel settore dei trasporti marittimi e delle costruzioni, dove per lavorare basterebbe anche la sola conoscenza della lingua inglese. Discorso ben diverso per quanto riguarda il campo sanitario e quello relativo all'istruzione (tra le migliori al mondo in assoluto...): se da un parte le richieste sono interessanti, dall'altra si presenta il grande svantaggio di dover conoscere il finlandese...
Un notevole vantaggio per chi decidesse di tentare l'avventura in Finlandia è che la società finlandese si piazza ogni anno e costantemente ai primi posti nelle classifiche per quanto concerne la qualità della vita. I cittadini finlandesi, inoltre, possono vantare un reddito medio pro capite abbastanza alto e la povertà è decisamente poco conosciuta.
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